Proviamo a giocare.
Prendiamo un pezzetto di vetro e un accendino.
Facendo attenzione a non bruciarsi le dita, riscaldiamolo al centro. Cosa notiamo?
Non trasmette il calore.
No, solo un comportamento naturale del vetro.
Se adesso continuiamo a scaldarlo, il vetro si spezza.
Il fenomeno è ben descritto e conosciuto: si chiama SHOCK TERMICO.
Il vetro è un cattivo conduttore cioè non trasmette il calore. Quando una fonte di calore (il Sole, un getto di aria calda come quello di un termoconvettore,…) riscalda solo una porzione di una vetrata, si creano sul vetro delle zone a temperature differenti con dilatazioni differenti. Basta poco: una differenza di circa 30°C e il vetro rischia di rompersi.
Nelle finestre esposte al Sole si possono facilmente raggiungere temperature di oltre 80°C (a seconda del tipo di vetro e della esposizione).
Le vetrate semplici con vetro chiaro sono (quasi) esenti da shock termico ma quelle contenenti vetri ad elevate prestazioni, con un elevato assorbimento energetico, possono incorrere in questo genere di rotture.
È difficile fare un elenco delle situazioni più critiche: serramenti impacchettabili, alzanti scorrevoli, finestre con vetri ad alto assorbimento energetico o quelli con più coatings, serramenti posati in presenza di ombre proiettate da angoli, balconi, ostacoli esterni fissi, …
Conoscere il fenomeno e adottare le soluzioni adeguate (ad esempio i vetri temprati) evita spiacevoli mal di testa  con il nostro cliente.